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Title: I campi di sterminio (Vernichtungslager) del Nazionalsocialismo 1941-1945
Other Titles: The extermination camps (Vernichtungslager) of National Socialism 1941-1945
Authors: Mantelli, Brunello
Keywords: SS Apparatus;Auschwitz;Extermination Camps;Camp commanders;Jews;Eastern Central Europe;Generalgouvernement of Polish occupied territories;Generalplan Ost;National Socialism;Local potentates;Second World War;Shoah/Holocaust;Forced movements of people;Eastern occupied territories;Treblinka;Apparato SS;Auschwitz;Campi di sterminio;Comandanti di campo;Ebrei;Europa centro-orientale;Generalgouvernement dei territori polacchi occupati;Generalplan Ost;Nazionalsocialismo;Potentati locali;Seconda guerra mondiale;Shoah/Holocaust;Spostamenti coatti di popolazione;Territori orientali occupati;Treblinka
Issue Date: 2014
Publisher: Imprensa da Universidade de Coimbra
Abstract: After a concise overview of the general historiography on the topic, which indicates how late it has drawn the attention of historians, this essay analyses the concept itself of extermination camps, the role they played in the execution of the of European Jews extermination by Nazi hand, their geographic localization in the context of Europe occupied by the Wehrmacht, and the times in which they functioned. Special attention is dedicated to the way in which, in the collective memory of the post Second World War period, the symbolic image of the Shoah is that of Auschwitz concentration and extermination camp, and not one of a pure extermination camp such as Treblinka. The beginning of the mass extermination through gas chambers in the territory – previously defined – of Eastern Central Europe falls within the National Socialist project of “engineering of populations”, the so-called Generalplan Ost (general plan for the East). Therefore, the Vernichtungslager were not a mere product of anti-Semitic ideology, but rather an element belonging to a plan for the redistribution of the population in what was supposed to become a large economic area dominated by Nazi Germany. The concluding remarks focus on the apparatus which managed extermination camps, made up of well defined persons, not so much characterized by ideological beliefs, but rather by unlimited career aspirations and a complete lack of moral scruples; these persons were often linked by common previous work experience and by friendship or family ties.
Nel saggio, dopo una sintetica rassegna della storiografia generale sul tema, che evidenzia come esso si sia imposto relativamente tardi all’attenzione degli storici, vengono prese in esame il concetto stesso di campo di sterminio, il ruolo che essi hanno avuto nella realizzazione dello sterminio degli ebrei d’Europa per mano nazista, la loro localizzazione geografica nel contesto dell’Europa occupata dalla Wehrmacht, i tempi del loro funzionamento. Un’attenzione particolare è dedicata alla questione di come nella memoria collettiva del Secondo dopoguerra si sia affermata come immagine simbolo della Shoah quella del campo di concentramento e campo di sterminio di Auschwitz e non invece quella dei puri campi di sterminio come ad esempio Treblinka. L’avvio dello sterminio di massa tramite camere a gas nel territorio, prima definito, dell’Europa centro-orientale è ricondotto all’interno del progetto nazionalsocialista di “ingegneria delle popolazioni” che fu denominato Generalplan Ost (piano generale per l’oriente). Non mero frutto dell’ideologia antisemita, quindi, i Vernichtungslager, bensì tassello di un piano di redistribuzione della popolazione in quello che doveva diventare il grande spazio economico egemonizzato dalla Germania nazista. Nelle pagine conclusive si prende in esame l’apparato che gestì i campi di sterminio, costituito da ben precisi soggetti caratterizzati meno da convinzioni ideologiche ed assai più da illimitate aspirazioni di carriera e totale mancanza di scrupoli morali, soggetti spesso tra loro legati da comuni esperienze di lavoro precedenti e da legami di natura amicale e parentale.
URI: https://hdl.handle.net/10316.2/35376
ISSN: 0870-4147
DOI: 10.14195/0870-4147_45_12
Appears in Collections:Revista Portuguesa de História

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